Libro illustrato dal Dipartimento per l'lnfanzia di Meguro
Scritto da: Yuichi Kimura, Illustrato da: Atsuko Suzuki
“Sono proprio un buono a nulla!”
Il topolino l’aveva sempre pensata così.
Aveva piovuto così tanto fino a ieri, che sembrava incredibile che oggi ci fosse una bellissima giornata di sole.
Il topolino era uscito con gli altri per andare a fare un picnic.
Ma si era messo a guardare il cielo blu.
“Che bello!” si era detto, ed aveva finito così col perdere di vista gli altri.
Allora incominciò a correre a più non posso.
Finalmente riuscì a raggiungerli, per scoprire che, in realtà, nessuno si era accorto che mancasse.
Il topolino pensò: “È tutta colpa mia! È perché sono lento!”
Fecero una sosta lungo la strada e l’orsetto disse: “Ho portato tante fragole!” e cominciò a darle un po’ a tutti.
Ma nonostante il topolino avesse detto: “Anche a me!” rimase a mani vuote.
Anche questa volta il topolino pensò: “È tutta colpa mia! È perché la mia voce è troppo bassa!”
Una volta arrivati vicino al fiume, iniziarono i preparativi per mangiare.
La scimmietta, la volpe e il topolino si misero a cercare legna da ardere.
Il topolino era andato a cercare legna in montagna, quando incontrò la scimmietta che tornava con le braccia cariche commentando ridendo: “Ehi, topolino, hai raccolto così poco?”
Anche questa volta il topolino pensò: “È tutta colpa mia! È perché sono troppo piccolo!”
Il topolino cercò allora di raccogliere diversi rami più grandi, ma iniziò a barcollare e finì addosso alla volpe.
“Ahia, mi hai fatto male! Ma guarda dove vai!” disse la volpe risentita.
Anche questa volta il topolino pensò: “È tutta colpa mia! È perché sono un pasticcione!”
Ma proprio in quel momento...
CRAC CRAC CRAC CRAC CRAC CRAC...La terra incominciò a tremare leggermente.
Il topolino ebbe un po’ paura e pensando: “È tutta colpa mia! È perché sono un fifone!” disse alla scimmietta: “Io vado in quella caverna!” e si mise a correre.
“Ehi, ma che stai dicendo?” “Ci vuoi lasciare da soli a lavorare?”
Ma, non appena la scimmietta e la volpe si misero a rincorrere il topolino...
BADABAM BOM BUM
L’intera parete iniziò a crollare.
“Una frana!” “Aiuto!” “Si salvi chi può!”
“Meno male, ah, siamo ancora vivi!”
Erano riusciti a salvarsi a stento rifugiandosi nella caverna, ma ora l’uscita era bloccata dal terreno e dai massi.
Eh si, tutta la pioggia caduta fino a ieri era entrata nel terreno, l’aveva gonfiato, reso pesante e fatto franare. Per quanto cercassero, non riuscirono a smuovere il terreno nemmeno un po’.
“E ora che facciamo?” La caverna era completamente al buio.
Ma ecco che il topolino iniziò a scavare senza sosta.
E così facendo riuscì a togliere un sasso e ad aprire un piccolo buco.
Finalmente filtrò un pochino di luce.
Il buco era sufficiente per far uscire solo il topolino.
Quando, grazie alla luce filtrata, il topolino riuscì a guardare in faccia i suoi amici, rimase stupito.
Mentre di solito erano tutti sicuri di sé, questa volta bisognava vedere che faccia impaurita avevano!
“Io esco e vado a chiedere aiuto!” “Si, ma torna presto!” “Ti aspettiamo!”
Pian piano il topolino riuscì ad uscire all’aria aperta e si mise a correre a più non posso.
“Ci penso io a salvarli quei due!”
Quando giunse vicino al fiume, vide che tutti stavano preparando da mangiare.
Subito il topolino si avvicinò all’orsetto e gli disse: “Ehi, orsetto, è successo qualcosa! Ho bisogno di te!” Ma l’orsetto rispose: “Non vedi che non ho tempo? Sto tagliando le verdure!” e non gli diede ascolto.
Allora andò dal coniglio e dal cinghiale e disse: “Ehi, c’è stata una frana!”
“Veramente fai? Quando finiamo raccontaci tutto con calma” e così dicendo andarono a lavare i piatti al fiume.
Ma il topolino sapeva di aver bisogno di tutti immediatamente. “Ah, va beh, proviamo così.”
Ecco che allora il topolino afferrò con tutte le sue forze le code del procione e del cinghiale e “OISSA!” incominciò a tirarle.
“Ahia che male!” “Ma che stai facendo?”
Il topolino venne sbalzato all’indietro e ruzzolò diverse volte prima di finire disteso sull’erba.
“Ma insomma, nessuno mi ascolta! Non c’è niente da fare…”
“Sono proprio un topolino buono a nulla!”
“Ora basta, non me ne importa più niente di quei due!”
Il topolino oramai era allo stremo delle forze. Ma ecco che si mise a guardare il cielo, che era completamente blu.
E nel cielo vide riflessi i volti impauriti della volpe e della scimmietta. A questo punto non se la sentì di abbandonare i suoi amici.
“Non mi resta che fare tutto da solo”. E, afferrata una paletta, il topolino si mise a correre.
Quando arrivò alla caverna iniziò a scavare senza sosta. Però, nonostante gli sforzi, il topolino riuscì a togliere solo una minima parte del terreno.
Ma non si diede per vinto. Continuò a scavare fino a ferirsi tutte le zampette.
Oramai il topolino era rimasto senza forze ed esclamò a testa bassa: “Ah... Proprio come pensavo... Io sono proprio un buono a nulla!”
Ma ecco che...
All’improvviso alle sue spalle iniziarono ad arrivare i suoi amici. Tutti avevano in mano palette e secchielli e si misero a scavare nel terreno.
Come ci si poteva aspettare, l’orsetto iniziò a spalare energicamente con una grande pala.
Il cinghiale scavò ad una velocità incredibile utilizzando palette in entrambe le mani.
Il coniglio e il procione raccolsero il terreno smosso e lo portarono via in continuazione.
“Siete veramente tutti incredibili!” Per un po’ il topolino rimase a fissare rapito il loro modo di lavorare.
Poi però si sentì sempre più giù di morale.
“Sono lento e pasticcione, la mia voce è troppo bassa, sono piccolo e non riesco a salvare gli amici quando hanno bisogno di me. Sono proprio un buono a nulla!”
Il topolino chiuse forte gli occhi. Proprio in quel momento...
“Non è vero che sei un buono a nulla!”
Qualcuno aveva parlato alle sue spalle.
“Eh?” Si voltò e vide la volpe e la scimmietta.
“Ah, meno male, siete salvi!” “Si, e dobbiamo ringraziare te!”
“Sai, ci abbiamo pensato. Proprio per il fatto che sei piccolo sei riuscito a capire quello che stava succedendo al terreno”.
“Proprio così. Grazie al fatto che sei piccolo hai capito subito quando c’era un pericolo e sei riuscito anche a passare attraverso il buco”.
“Non è vero che sei un buono a nulla, topolino!”
“Dobbiamo ringraziare te se siamo vivi!”
Gli altri si unirono in coro e dissero: “Proprio così, topolino! Prima ci sei sembrato così disperato!”
“Anche noi ci siamo preoccupati per come ti eri comportato e siamo venuti a vedere”.
“Sei incredibile, topolino!”
Il topolino rimase senza parole.
Finalmente, dopo aver tanto atteso, si misero a mangiare sotto il bel cielo azzurro. Tutti avevano una gran fame.
“Buon appetito!”
Questa volta, la voce del topolino rimbombò forte e gioiosa assieme a quella degli altri.
おくづけ
目黒区子ども条例のえほん 「すごいよ ねずみくん」イタリア語
さく:きむら ゆういち
え:鈴木アツコ
翻訳、朗読:Laura Feola Koga
音楽:秋山裕和
企画:にほんごの会くれよん
制作:多言語絵本の会RAINBOW
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